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La nuova via aperta sulla parete Nord di Cima Cercen

"Sente omeni o giaghete?"

Mountime | 12 apr 2021 | ghiaccio scialpinismo


Alpi Retiche Meridionali, Gruppo della Presanella (Trentino-Alto Adige) Monte Cercen 3280 m, parete nord
"Sente omeni o giaghete?"
Emanuele Andreozzi e Matteo Faletti, 27 marzo 2021
450 m, AI5, M5

Da qualche tempo (anche se il periodo non ci da tante possibilità di muoverci) riesco a ritagliarmi delle giornate per fare qualche bel giro a km zero. Una sera il mio socio e collega Alessandro Beber mi manda una foto con la parete Nord di Cima Cercen in ottime condizioni con un messaggio “la via Stato Brado del Tomas Franchini si può fare”.
Io gli dico “sei libero per andare a farci un giro?”
“Non riesco, mi spiace”
Chiamo subito Tomas per chiedere info sulla salita, mi dice che sarebbe contento se andassi a ripetere la sua via, e che c’é Emanuele interessato. Emanuele mi chiama poco dopo e mi chiede se voglio salire con lui,” certamente" rispondo, "ma vorrei portare su gli sci e scendere dal canale nord" "ok é fatta"! Ci organizziamo per sabato con partenza presto.

Arrivati al parcheggio facciamo colazione, oggi non c’é una gran vista e dovrebbe rimanere coperto con nevischio mattutino. Preparato il materiale ci aspetta una bella salita, circa 1200m di dislivello per raggiungere l'attacco della via. Avvicinandoci alla base della parete riusciamo a capire meglio le condizioni della via ed una volta arrivati alla vedretta della Busazza pensiamo bene di legarci, vedendo i buchi che ci circondano.
Già dal parcheggio ma anche durante la salita avevamo notato che a sinistra della via di Tomas si era formata un'altra colata parallela, e con un certo interesse ci stavamo facendo un pensiero... Ipotizzando di salire con gli sci sulla schiena sarebbe meglio fare la colata di sinistra essendo tutta su un pendio aperto, mentre la via Stato Brado entra in una goulotte camino e sarebbe più difficile con gli sci.
Emanuele apre le danze sulla linea di sx, ci sono un paio di tratti scollegati dal ghiaccio ma sembra che si passi. Ci alterniamo e ci divertiamo, ed assaporiamo questi tiri bellissimi che, come dice Emanuele, ci ripagano del lungo avvicinamento.. é un vero piacere scalare su queste placche ghiacciate che purtroppo finiscono in fretta, quattro tiri e terminiamo i passaggi difficoltosi. Dopo un tratto di salita su un pendio di neve inconsistente (sul quale abbiamo sudato non poco) raggiungiamo la cresta e di lì a breve la vetta.

Il tempo ormai volge al bello e le nuvole lasciano il posto al sole che gioca ancora un pò a nascondino. Il nostro pensiero ora va alla discesa, vista la fatica a portare gli sci con noi “speriamo di poter sciare tutto il canale” dico io, ma appena troviamo l’accesso e guardiamo giù ci ripensiamo, Emanuele tiene i ramponi e scende un pò a piedi mentre io provo con gli sci ma complice la stanchezza e la neve dura dopo pochi metri calzo nuovamente i ramponi, rimetterò gli sci dove la neve sarà più morbida. Raggiungo Emanuele ed assieme ci gustiamo tutta la discesa di questo splendido canale dove la neve a tratti è proprio bella.
Arrivati a fine discesa in Val Presena ci aspettano gli ultimi 100 metri di dislivello in salita per ritornare alla macchina ed alla meritata birra.

Materiale:
Classico da ghiaccio e misto. In condizioni favorevoli per una ripetizione sono sufficienti una corda singola da 50 m, una serie di viti (delle quali almeno metà devono essere corte), friends (fino al rosso BD) e una piccola scelta di nuts. Gli apritori non hanno lasciato materiale lungo la via.

Accesso:
Passo del Tonale, versante trentino. Circa 2,4 km prima del passo, lungo la strada principale e poco dopo la casa cantoniera, si trova sulla sinistra un bivio con un piccolo parcheggio e una stradina (a volte
innevata) che scende a un ponte e al depuratore. Questo punto coincide con la partenza della scialpinistica classica detta “Cantiere” o “Alveo del Presena”. Lasciare l’auto e prendere la strada forestale che, sulla sinistra e in leggera discesa, sentiero SAT 268 porta al Ponte degli Alpini e ai ruderi del Forte Pozzi Alti al secondo tornante andare dritti per la strada forestale pianeggiante che conduce nella Valle di San Giacomo. Superare il torrente grazie a un ponticello di tronchi e risalire interamente la Valle di San Giacomo. Al suo termine dirigersi leggermente a destra, infine risalire il ghiacciaio (attenzione ai crepacci) fino all'attacco della colata. Circa 3h, 1250 m D+.

Relazione:
L1: AI5/M5, 40 m; L2: AI5/M5, 35 m; L3: AI4, 50 m; L4: AI4+, 50 m.
Pendii superiori: 280 m ca., 65°.
Discesa: per il canalone nord (sci ripido), 50°- 45°-40°.