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Elements of Life

Mountime | 04 mag 2021 | arrampicata scialpinismo

 

Elements of Life 940m AI5 M6 80°
1 aprile 2021 Emanuele Andreozzi e Matteo Faletti

Stiamo rientrando dal Passo del Tonale con Emanuele dopo l'apertura della via nuova sulla Nord di Cima Cercen e, ancora stanchi, iniziamo nuovamente a fantasticare su qualcosa di nuovo... Emanuele mi propone una nuova linea sul Cimon della Pala, gli chiedo subito di cosa si tratta, visto che avevo già adocchiato la parete nord.
Qualche inverno fa ci avevo fatto un giro sotto per capire cosa si potesse fare, ne avevo parlato con altri possibili soci di apertura ma avevano spento il mio entusiasmo dicendo che Tone Valeruz da quella parete era sceso con gli sci da due differenti linee, per cui era facile e non cosi? ripida o particolare come piace a noi, allora avevo lasciato perdere.
Comunque alla richiesta di Emanuele mi sono sentito pronto per farci un giro; gli chiedo se ha qualche foto della possibile salita ma niente, quindi mi abbozza una linea immaginaria che solca la parete, dicendomi che le colate le ha viste andando a fare il canale del Travignolo (ed essendo esposte a nord difficilmente sarebbero sparite). Chiedo anche ad altri amici che sono passati di li nei giorni precedenti, ma dalle loro foto non si vede nulla...
Mi fido di lui e partiamo prestissimo da casa in direzione di Passo Rolle.

E' ancora presto per vedere bene ma durante l'avvicinamento non si scorgeva nulla che assomigliasse alle colate descritte da Emanuele, mi dice: "ero convinto si vedessero bene dal canale di accesso, dai saliamo ancora un pò e vedrai che le troviamo“.
Ci siamo arrivati praticamente sotto per vederle bene. ”Ma che splendide colate" dico io.
A questo punto lasciamo gli sci e iniziamo le danze salendo il primo tiro. Ci alterniamo andando a ricercare la via migliore per salire, prima per alcuni tratti obbligatori dove la linea è evidente, poi per altri dove la nostra scelta ci ha sicuramente ripagato. Arriviamo in un punto dove Emanuele prende il comando ed a lui tocca un pendio di neve con un accumulo da aggirare, almeno così sembra da sotto. Qui finisce la corda e lo seguo per qualche decina di metri, finchè sento che inizia ad assicurarmi. Salgo e vedo che la corda ad un certo punto sparisce dentro la neve ma io, per superare l'ostacolo, devo salire ancora. La neve è inconsistente e continua a cedere sotto i miei piedi e le piccozze non rimangono ancorate a nulla.

Lavoro di fatica ed equilibrio per guadagnare quei 3 metri di neve a 80° sbucando sulla struttura più bella ed estetica della via: una "Pinna di squalo" fatta di neve, non credo ai miei occhi, adesso vedo il mio compagno che mi dice di fermarmi per scattare una foto, io gli dico "ma che fortuna abbiamo a scalare in un posto cosí bello ed estetico in ambiente invernale” e proprio di fronte a noi scorgiamo la parete sud della Marmolada dove sarebbe possibile scalare al sole in maglietta.

Ora che passo io al comando noto un bel camino dove sicuramente riuscirò a proteggermi, ma quasi alla fine di esso un grosso fungo di neve ostruisce la strada. Salgo fin sotto al blocco di neve che mi sbarra la strada ma non riesco a mettere molto per proteggermi, riesco a piantare un chiodo per poter superare dall'interno del camino il blocco di neve instabile sopra di me. Riesco a proteggermi ad un friend proprio un attimo prima che il blocco rotolasse da sotto i miei piedi, fortuna che Emanuele era riparato!
Con il tiro successivo Emanuele finisce la parte ripida ed inizia l'ultima parte di pendio di neve e misto più facile che ci condurrà in vetta per circa 200m.
Beffa per noi o pesce d'Aprile il non arrivare in vetta ma appena sotto, sul grande intaglio dove termina la via Andrich che sale il lato sud del Cimon.
La felicità di essere arrivati su è tanta, mancano solo 30m alla vetta ma la tanta neve, le poche ore di luce a disposizione e la voglia di rientrare tranquilli ci dicono di iniziare a scendere. Optiamo per rientrare dalla parete di salita, facendo una doppia sulla linea di salita ed obliquando verso il canale del Travignolo.
All’arrivo del buio tocchiamo terra con i piedi ma non abbiamo ancora finito, dobbiamo raggiungere l'attacco della via per recuperare gli sci e scendere al passo Rolle.
Alla fine, scendendo in macchina e facendo qualche conto ci rendiamo conto di quanto lunga sia la via che abbiamo aperto, 900m circa.

Materiale: classico da ghiaccio e misto. In condizioni favorevoli per una ripetizione sono sufficienti due corde da 60 m, una serie di viti (delle quali almeno meta? devono essere corte), una serie di friends (dai Totem Basic fino al blu3 BD), una serie di nuts e una buona scelta di chiodi. Gli apritori hanno lasciato 1 chiodo sul tiro di M6 che non voleva uscire ed un ancoraggio per la prima doppia sulla linea di salita.

Accesso: da Passo Rolle verso San Martino il primo tornante con parcheggio al suo interno, sulla parte esterna del tornante in direzione nord dove arriva una pista da sci, là si segue fino a Baita Segantini seguendo l'accesso per il Canale del Travignolo, si sale per il primo canale sciabile che si trova da destra verso sinistra come da foto

Rientro: come abbiamo fatto noi cercando di scendere in obliquo, in parte disarrampicando ed in parte in doppia nella direzione della parte bassa del canale del Travignolo.

Se invece si sale fino in cima: discesa dalla normale del Cimon della Pala sul versante sud.

Matteo Faletti ed Emanuele Andreozzi ringraziano lo sponsor LaSportiva